L'astrologia Occidentale
L'astrologia occidentale è la tradizione astrologica sviluppatasi in Occidente ed è la forma d'astrologia più popolare nei paesi di questa cultura; si fonda sul Tetrabiblos diClaudio Tolomeo, opera del II secolo che riassume, organizza e rinnova le tradizioni astrologiche sviluppatesi in Africa, Medio Oriente ed Europa a partire dall'VIII secolo a.C.
L'astrologia occidentale contemporanea è basata principalmente sullo sviluppo di oroscopi, nei quali si fornisce una predizione basandola sulla posizione di alcuni corpi del nostrosistema solare in relazione a un dato momento e un dato luogo; nella cultura popolare tali oroscopi sono spesso basati solo sul periodo dell'anno di nascita, che coincide con il passaggio del Sole in un determinato segno zodiacale.
La comunità scientifica guarda invece all'astrologia come ad una pseudoscienza e una superstizione.
L'astrologia occidentale affonda le sue radici nell'antica astrologia egizia e caldea ( VIII secolo a.C.) e, fino a molti secoli dopo la nascita di Cristo, non si distingue sostanzialmente dall'astronomia.
Nell'antico Egitto e in Mesopotamia, lo studio e l'osservazione celeste erano affidati alle classi sacerdotali che registravano puntualmente ogni evento astronomico. Dopo le conquiste di Alessandro Magno le tradizioni egizie e caldee, molto evolute, entrarono in contatto con la cultura greca che le acquisì e le sviluppò ulteriormente, dando vita all'astrologia ellenistica. Gli Egizi prima, e i Greci successivamente, avviarono un processo associativo tra corpi celesti e divinità, fino a riempire il cielo di dèi e teologie, conformando alle loro tradizioni i nomi delle costellazioni e dei pianeti, nomi che ci rimangono ancor oggi in eredità.
Neanche la dottrina cristiana riuscì infatti a interrompere questa antica tradizione, ma poiché il concetto di predestinazione si contrapponeva alla teoria del libero arbitrio, la Chiesa fu costretta a tollerare la teoria secondo la quale gli astri influenzano i cicli biologici delle creature terrestri, lasciando invece all'anima la completa libertà di determinare il proprio destino. Questo è testimoniato dalle numerose immagini astrologiche (sole, pianeti, costellazioni) presenti nelle chiese a simboleggiare il trascorrere del tempo e delle stagioni.
La stessa data della nascita di Cristo, che la Chiesa ha fissato approssimativamente in corrispondenza del solstizio d'inverno, ha creato una sorta di continuità fra i riti pagani relativi all'inizio di un nuovo anno e il culto della natività.